ARCHITETTURA
plasmare espressivitàFotografo d’architettura
Essere fotografo d’architettura non può essere considerato un lavoro o una specializzazione del settore. Essere fotografo d’architettura è una passione, che ti scorre nelle vene fin dal momento in cui decidi per la prima volta di puntare il tuo obiettivo verso un edificio. La fotografia d’architettura viene spesso utilizzata per fini industriali e commerciali, anche se non è raro trovare alcuni scatti considerati come vere e proprie opere d’arte. Nel corso degli anni tale forma artistica è stata fondamentale per l’analisi e l’interpretazione dell’evoluzione urbana, innescando accesi dibattiti che spaziavano dall’estetica alla politica.
Ma in cosa la fotografia d’architettura si differenzia dalla “tradizionale” fotografia?
Scopriamolo insieme. Prendiamo come esempio un ritratto. Un ritratto è sempre intriso della personalità del soggetto che, anche se immobile, trasmette una dinamicità percepibile anche dalla semplice immagine fotografica. Un edificio, invece, maestoso o apparentemente insignificante, nobile o dal carattere post-industriale, non può assumere espressioni; ed è proprio qui che subentra il fotografo d’architettura. La sua missione è plasmare un abito di espressività ed emozione sull’edificio fotografato, offrendo allo spettatore una percezione apparentemente neutrale ma intimamente veicolata dall’occhio di chi si trova dietro la macchina. Il paesaggio viene parcellizzato in mille strutture da fotografare e indagare, sia dall’esterno che dall’interno.